L'hashing percettivo è una tecnologia utilizzata per generare una rappresentazione semplificata di un'immagine o di un altro tipo di media che permette di confrontare contenuti visivamente simili anche se non identici in modo binario. Questa tecnica si differenzia dagli algoritmi di hashing crittografico, come MD5 o SHA-256, che producono hash completamente differenti anche per modifiche minime nei dati di input. Per ulteriori dettagli, consulta la pagina di Wikipedia.
Come Funziona: L'hashing percettivo analizza le caratteristiche visive principali di un'immagine, come luminosità e contorni, per generare un "impronta" che rappresenta l'aspetto generale dell'immagine. Tra i metodi più comuni troviamo l'Average Hash (aHash), il Difference Hash (dHash) e il Perceptual Hash (pHash). Questi metodi comprimono l'immagine a una risoluzione molto bassa e convertono i valori di colore in valori di luminosità per poi calcolare un hash basato su differenze tra pixel adiacenti. Maggiori informazioni sono disponibili su Jens Segers: Perceptual Image Hashes.
Utilizzi: L'hashing percettivo è ampiamente usato in applicazioni di rilevamento di immagini duplicate o simili, gestione dei diritti digitali, e protezione dei contenuti. Ad esempio, la tecnologia è impiegata da piattaforme per identificare contenuti multimediali illegali o dannosi, come immagini di abuso o disinformazione, senza bisogno di confrontare i dati pixel per pixel. Approfondisci leggendo l'Overview of Perceptual Hashing Technology di Ofcom.
Vantaggi e Limiti: Uno dei principali vantaggi dell'hashing percettivo è la sua capacità di identificare immagini che sono visivamente simili, anche se sono state alterate attraverso ritagli, compressione o cambiamenti di colore. Tuttavia, può anche portare a falsi positivi, dove immagini diverse generano hash simili, o falsi negativi, dove piccole alterazioni impediscono il riconoscimento di immagini identiche. Per una visione completa, consulta l'Overview of Perceptual Hashing di Hany Farid pubblicato sul Journal of Online Trust and Safety.
Questa tecnologia continua a evolversi, affrontando sfide come la resistenza alle manipolazioni intenzionali e l'ottimizzazione per vari tipi di contenuti multimediali.
Questo strumento avanzato di confronto immagini utilizza tecniche di hashing percettivo per identificare e confrontare immagini simili anche quando sono state modificate. Grazie a metodi di hashing come Average Hash, Phash, Dhash e Whash, il tool analizza le caratteristiche visive principali delle immagini per fornire una valutazione accurata della loro somiglianza.
Caratteristiche Principali:
Vantaggi dell'Uso dello Strumento:
00:00:00
L'Average Hash, o aHash, è un algoritmo semplice e veloce che calcola l'hash di un'immagine riducendo la risoluzione dell'immagine a una griglia fissa, solitamente 8x8 pixel, e convertendo i valori di colore in valori di luminosità. Successivamente, calcola la media di questi valori e genera l'hash confrontando ogni pixel con la media. Se un pixel è più luminoso della media, viene impostato a 1, altrimenti a 0.
Schema di Funzionamento Logico:
Ottimale per: L'aHash è ideale per immagini con variazioni di colore uniformi, ma può essere meno preciso per immagini con molti dettagli o rumore.
Il Perceptual Hash, o pHash, è progettato per essere più resistente a modifiche comuni come ridimensionamento, ritaglio o compressione JPEG. Utilizza la trasformata discreta del coseno (DCT) per identificare le componenti di frequenza di un'immagine e selezionare quelle più significative per costruire l'hash.
Schema di Funzionamento Logico:
Ottimale per: Il pHash è adatto per immagini con alterazioni comuni e cambiamenti moderati, grazie alla sua capacità di mantenere la somiglianza percettiva.
Il Difference Hash, o dHash, opera calcolando le differenze di luminosità tra pixel adiacenti. Riduce l'immagine a una scala di grigi e quindi calcola le differenze orizzontali o verticali tra pixel adiacenti per costruire l'hash.
Schema di Funzionamento Logico:
Ottimale per: Il dHash è efficiente per immagini con variazioni di luminosità, offrendo robustezza contro piccoli cambiamenti visivi.
Il Wavelet Hash, o wHash, utilizza la trasformata a wavelet per scomporre l'immagine in componenti frequenziali. Analizza le wavelets a bassa frequenza e crea un hash basato sui valori risultanti, che sono meno sensibili alle modifiche locali.
Schema di Funzionamento Logico:
Ottimale per: Il wHash è efficace per immagini con modifiche locali e rumore, grazie alla sua capacità di rappresentare dettagli a bassa frequenza.
Una volta calcolati gli hash percettivi, questo tool utilizza diverse metriche di distanza per quantificare la similarità tra le immagini. Ogni metrica offre una prospettiva diversa sulla similarità e può essere più appropriata per determinati tipi di confronti.
La distanza di Hamming è la metrica standard per confrontare hash percettivi. Conta il numero di posizioni in cui i bit corrispondenti sono diversi tra due stringhe binarie di uguale lunghezza. È particolarmente efficace per hash binari come quelli generati dagli algoritmi di hashing percettivo.
Formula: Numero di bit diversi tra i due hash diviso per la lunghezza totale dell'hash.
Vantaggi: Semplice, veloce, interpretazione intuitiva per hash binari.
La distanza euclidea è la distanza "in linea retta" tra due punti nello spazio n-dimensionale. Nel contesto degli hash, tratta ogni hash come un vettore e calcola la distanza geometrica tra di essi.
Formula: √(Σ(xi - yi)²), dove xi e yi sono i valori corrispondenti nei due vettori.
Vantaggi: Sensibile alle differenze di magnitudo, utile quando l'ampiezza delle differenze è importante.
La distanza del coseno misura l'angolo tra due vettori nello spazio multidimensionale. È particolarmente utile quando si vuole confrontare la direzione dei vettori piuttosto che la loro magnitudo.
Formula: 1 - (A·B)/(||A||·||B||), dove A·B è il prodotto scalare e ||A||, ||B|| sono le norme dei vettori.
Vantaggi: Invariante rispetto alla scala, si concentra sulla forma piuttosto che sulla magnitudo.
La distanza di Manhattan (o distanza L1) calcola la somma delle differenze assolute tra le coordinate corrispondenti. È anche chiamata "distanza del taxista" perché rappresenta la distanza che dovrebbe percorrere un taxi in una griglia urbana.
Formula: Σ|xi - yi|, dove xi e yi sono i valori corrispondenti nei due vettori.
Vantaggi: Meno sensibile agli outlier rispetto alla distanza euclidea, computazionalmente efficiente.
La distanza di Jaccard misura la dissimilarità tra insiemi finiti ed è definita come 1 meno l'indice di Jaccard. Nel contesto degli hash binari, confronta il rapporto tra elementi comuni e elementi totali.
Formula: 1 - |A∩B|/|A∪B|, dove A e B sono gli insiemi di posizioni con bit impostati a 1.
Vantaggi: Efficace per dati binari sparsi, fornisce una misura normalizzata della sovrapposizione.
Ogni metrica di distanza viene convertita in una percentuale di similarità (0-100%) per facilitare l'interpretazione:
Il tool fornisce anche statistiche aggregate (media, massimo, minimo, deviazione standard) per ogni metrica, permettendo una valutazione complessiva della consistenza dei risultati tra i diversi algoritmi di hashing.